La seconda sconfitta stagionale della Zambelli Orvieto è arrivata a confermare che il calendario iniziale della serie B1 femminile è difficile come previsto alla vigilia.
Un periodo di campionato che ha scoperto il fianco alle rupestri, ancora in cerca di una precisa identità per un organico che si è rinnovato parecchio e cerca ogni giorno di migliorare la propria affinità.
Si comincia a sgranare la classifica ma la perdita di contatto delle tigri gialloverdi con le posizioni migliori non è un dramma, ad analizzare le prime giornate è Eleonora Fastellini: «L’inizio del campionato è stato subito un banco di prova, Bologna è una bella squadra e hanno più volte dichiarato di voler vincere il campionato. Abbiamo dovuto tirar fuori qualcosa che assomigliasse ad un sistema di gioco solido, che probabilmente si acquisisce con più tempo. Ci sono stati comunque aspetti positivi, siamo rimaste aggrappate al punteggio fino alla fine e abbiamo espresso a tratti alta qualità di gioco. Con Cesena doveva essere per forza una vittoria, ne avevamo bisogno anche sotto l’aspetto psicologico. Ci siamo trovate di fronte una squadra molto organizzata e tignosa nei sistemi di muro-difesa e ci ha dato del filo da torcere ed è andato ad intaccare la nostra discontinuità di gioco, ma siamo riuscite a rimanere ciniche e i rischi che ci siamo prese sui finali di set punto a punto hanno pagato bene».
Per la giocatrice di origine bastiola il derby umbro giocato sabato scorso a Perugia ha rappresentato un emozione particolare, ma di certo è stato l’aspetto squisitamente tecnico a determinare il risultato finale.
«Il derby va considerato un po’ a sé… eravamo partite bene, con un gioco pulito ed ordinato che però si è andato perdendo nei set successivi proprio perche ancora, secondo me, non abbiamo acquisito la giusta continuità, un sistema che nei momenti di difficoltà ci aiuti a venir fuori. Aggiungiamo poi un infortunio di troppo alla regista Valeria Pesce che non ha aiutato. Flavia Volpi ha comunque ben sostituito la collega di reparto e siamo andate avanti comunque punto a punto senza mollare, il che è stato positivo, abbiamo fatto quadrato l’una con l’altra responsabilizzandoci. A mio avviso abbiamo tante individualità, ma siamo un gruppo che ancora non gioca da squadra o che ancora non ha trovato il modo di farlo, questo si evidenzia nei momenti di black-out che abbiamo avuto. C’è tanto lavoro da fare, è un campionato lungo e molto diverso da quello dello scorso anno».
L’atleta ventinovenne che indossa la maglia numero 9 sa bene che in questi casi è inutile piangere sul latte versato e guarda avanti con la consapevolezza di poter dare il suo contributo in più ruoli, così come ha già fatto sino ad ora.
«Come ho detto all’inizio dell’anno il fatto di poter giocare anche da opposta per me è una marcia in più, va da sé il fatto che mi trovi più nel mio ambiente giocando in zona-quattro dato che è il mio ruolo da anni, ma è comunque uno stimolo positivo e lo accetto con entusiasmo. Si può essere certi che continuerò a lavorarci duro. Ogni sabato è un incognita, nel prossimo avremo Cecina tra le nostre mura, so che è una squadra giovane e neopromossa e dunque avrà molto entusiasmo. Abbiamo cominciato a prepararla, vogliamo tre punti e cercheremo di ottenerli».