GRAMSCI REGGIO EMILIA – ZAMBELLI ORVIETO = 0-3
(18-25, 16-25, 16-25)
REGGIO EMILIA: Mambelli 7, Righelli 6, Fava 6, Baldoni 6, Vallicelli 2, Gozzi 1, Bici (L1), Paterlini 1, Agostini, Ditommaso. N.E. – Cirilli, Baroni, Rossi, Coriani (L2). All. Ivano Caffagni ed Alfredo Bizzarri.
ORVIETO: Guasti 15, Mezzasoma 10, Ubertini 9, Montani 7, Kotlar 6, Valpiani 1, Rocchi (L1), Deanesi, Serafini, Rumori (L2). N.E. – Ginanneschi, Donarelli, Vujevic. All. Matteo Solforati e Giuseppe Iannuzzi.
Arbitri: Stefano Bosio ed Alessandro Falavigna.
GRAMSCI (b.s. 6, v. 1, muri 6, errori 21).
ZAMBELLI (b.s. 4, v. 2, muri 10, errori 14).
REGGIO EMILIA – Dopo il giro di boa la Zambelli Orvieto ha ripreso il suo cammino in serie B1 femminile e lo ha fatto tornando alla vittoria in un campo non proprio agevole, confermando la sua condizione in crescita.
Hanno dato l’impressione di essere più convinte le tigri gialloverdi che negli ultimi tempi sono tornate sul mercato per cercare quei rinforzi che potessero innalzare il tasso tecnico e fornire alternative valide per il proprio sestetto.
Le nuove arrivate hanno avuto modo di esprimersi, mostrando le loro qualità e dando un fattivo contributo al dodicesimo successo stagionale, tre punti che fanno ritrovare la testa della classifica.
Si è dovuta arrendere la Gramsci Reggio Emilia che non si è accontentata di fare una semplice comparsa, ma ha cercato di trovare punti preziosi per la classifica, impegnata come è nella lotta per non retrocedere.
La marcia in più delle rupestri è stata la solita implacabile Alessandra Guasti che ha registrato la miglior performance in attacco con un ottimo 59% di efficienza offensiva, ma molto bene è andato anche il muro che ha raccolto dieci punti.
Il primo set è cominciato un po’ incerto e le padrone di casa sono riuscite a comandare sino all’11-10, qui Montani e Mezzasoma hanno cambiato passo (cinque punti a testa in apertura) ed hanno portato le umbre al vantaggio.
Dopo l’inversione dei campi è stata capitan Ubertini a spingere al comando le ospiti che hanno registrato il muro (sette ne sono andati a terra in questa frazione) scavando il solco (9-18). Le sostituzioni nelle file locali non hanno potuto sortire effetto
La terza frazione ha visto le rupestri cercare la fuga in due tempi, la prima accelerazione prodotta da Ubertini si è vista annullare sei lunghezze di gap (13-14), la seconda propiziata da Guasti si è verificata letale ed ha reso impossibile qualsiasi replica.
[/caption]